II puntata - un libero adattamento del problema P&Q da The Haystack Syndrome - E. Goldratt
Dalla puntata precedente ..“Tutto molto semplice, ma molto realistico” sottolineò
Gutenberg e proseguì “la decisione che si deve prendere è quale prodotto
produrre per massimizzare il profitto della settimana, e io faccio a voi la
medesima domanda”. Lo staff dirigenziale fu diviso in piccoli gruppi di tre persone
e si mise al lavoro.
Come era facile prevedere il gruppo di Piero terminò più
rapidamente degli altri e fu invitato a esporre la loro risposta. Piero andò
alla lavagna e cominciò “E’ un problema di una banalità sconcertante, come
quelli che fanno risolvere al corso di contabilità gestionale al primo anno di
università.”
Disegnò una matrice (non se abbiano a male i fisici, una matrice è una cosa diversa in matematica ma chiamere una tabella matrice fa molto più figo...) sulla
lavagna nella quale scrisse una serie di numeri, più o meno così:
Spiegò Piero “Il margine di Q
è superiore a quello di P, di quasi il 35%, è chiaro che vendere Q farà
aumentare il profitto molto di più che vendere P, perché ci permetterà di
coprire i costi fissi, i 600.000 dollari settimanali, molto più rapidamente.”
Scrisse ancora qualche numero e continuò “Ecco qua, il profitto complessivo,
prendendo per buone le previsioni di vendita, sarà di 150.000 dollari alla
settimana”. I numeri che aveva scritto somigliavano a questi.
Gli altri gruppi
assentirono vigorosamente. Gutenberg sornione, si avvicinò al palco e disse “Se
foste un’azionista di questa azienda che cosa pensereste di un gruppo di
dirigenti che riesce a farvi perdere 30.000 dollari alla settimana?” e proseguì
“e che cosa pensereste di un altro che riesce a dimostrarvi come si può far
rendere la stessa azienda 30.000 dollari alla settimana?”
Fu la volta di Gutenberg di andare
alla lavagna e disegnare un’altra matrice
“I venditori sono sempre molto
ottimisti, ma non dobbiamo farci contagiare. Nessuno di voi si è chiesto se ci
fosse un qualche fattore che ci impediva di produrre tutto quello che i
venditori ci hanno promesso avrebbero venduto. Questo fattore c’è, come vedete
bene, ed è la risorsa B.”
Piero lo interruppe alzandosi in
piedi “ma anche in questo caso è sempre meglio produrre e vendere Q che ha un
margine superiore!” Gutenberg impassibile riprese. “E generare perdite per
30.000 dollari la settimana!” e completò il ragionamento “Privilegiamo dunque
Q, vendiamo tutto quello che il mercato chiede, cioè 50 unità; a questo punto
abbiamo consumato 1500 minuti della risorsa B, usiamo i rimanenti 900 per
produrre il massimo di P cioè 60 unità. Facciamo di nuovo i conti e oplà il
pasticcio è servito” Gutenberg mostrò la stessa matrice di Piero con qualche
numero cambiato.
I dirigenti erano ammutoliti.
Qualcuno prese furiosamente a fare i conti per vedere dove era il trucco. Piero
scribacchiava numeri a tutto spiano. Gutenberg non lasciò tregua “Prima di
andare a pranzo voglio solo mostrarvi come si può generare un profitto di
30.000 dollari alla settimana.” Si rimise alla lavagna e spiegò “ Nel mondo del
throughput non esiste il profitto del prodotto, ma solo profitto dell’azienda.
Una volta che ci si è resi conto che esiste un fattore che limita la nostra
capacità di produrre il profitto, lasciatemelo chiamare constraint, dobbiamo
decidere come sfruttarlo. Ciò significa: ricavare il massimo del denaro da ciò
che ci limita, cioè dal constraint. Se la risorsa scarsa è B calcoliamo quanti
minuti di constraint servono per produrre P e quanti per produrre Q.”Tutti
prendevano furiosamente appunti. Gutenberg rallentò “per ora continuiamo a
usare il concetto di margine e uniamolo al concetto di constraint. E’ chiaro
che il profitto più alto sarà dato dal prodotto che genera più margine per
tempo di constraint!” Il gruppo dirigenziale rumoreggiava, si era perso.
Gutenberg ripetè “ infatti se per produrre P mi servono 15 minuti di B e per
produrre Q me ne servono 30, significa che l’impianto in un’ora riesce a
produrre 4 P oppure 2 Q e di conseguenza in un’ora il margine operativo sarà di
180 dollari se produco P e di 120 dollari se produco Q. “ Adesso scorgevano la
luce in fondo al tunnel. “ Meglio dunque far produrre P che Q. “ e disegnò una
terza matrice.
Gutenberg
commentò “ se sono bravo produco tutti i P che il mercato è disposto a
comprare, cioè 100, consumando così 1500 minuti della risorsa B, con i restanti
900 produco tutti i Q che posso, cioè 30. E questo è il massimo che l’impianto
può fare. E ora tutti a pranzo!”
...CONTINUA....
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