Il
livello di stabilità del sistema applicativo assume una valenza maggiore tanto
più gli stessi sono altamente interconnessi e interdipendenti e devono operare
in ambienti con una forte presenza
di fenomeni di cambiamenti continuativi e imprevisti nonché di discontinuità
nelle priorità, nelle finalità e negli obiettivi.
Attraverso la quantificazione della complessità è
possibile misurare in modo innovativo il livello di stabilità delle diverse
componenti di cui si compone un sistema applicativo. Utilizzando le variabili che
caratterizzano l’operatività dei singoli moduli secondo le diverse prospettive è
possibile tenere traccia, nel tempo, delle variazioni di complessità.
In particolare, il tasso di variazione di complessità, fornisce una misura unica e olistica del livello di stabilità del modulo sia dal punto di vista dell’utilizzatore finale che di gestisce il modulo stesso.
In particolare, il tasso di variazione di complessità, fornisce una misura unica e olistica del livello di stabilità del modulo sia dal punto di vista dell’utilizzatore finale che di gestisce il modulo stesso.
Improvvisi cambiamenti nella complessità sono dei
classici sintomi di possibili "traumi". Indipendentemente se questi
cambiamenti sono di natura endogena o esogena, essi rilevano potenziali
problemi che devono essere immediatamente indirizzati. L’essere,
anticipatamente, a conoscenza di
possibili problemi costituisce un vantaggio importante in quando si possono
prendere, in tempo, le dovute contromisure.
L’indice di stabilità permette di mettere in evidenza quelle
situazioni di criticità che consentono di avere un approccio propositivo
intervenendo proattivamente sul modulo in cui si trova in una potenziale
criticità che chi lo gestisce potrebbe non saperlo. Un modulo stabile è caratterizzato da un valore tendenzialmente
costante della complessità mentre improvvisi cambiamenti riflettono una sorta
di rottura dello status quo del modulo
stesso.
OntoDyn™ è la piattaforma applicativa di Ontonix che
analizzando, nel tempo, la complessità dei moduli evidenzia quelli che sono
maggiormenti instabili su cui occorre focalizzare l’attenzione.
L’indice di stabilità di un modulo, in un dato periodo di
osservazione, può variare da 0 (massima instabilità) a 1 (massima stabilità).
OntoDyn™, per determinare il livello di stabilità,
utilizza le informazioni e dati che descrivono il funzionamento del modulo in
relazione della base temporale prescelta. La figura alla destra è un esempio
del profilo di stabilità di un gruppo di clienti di una data banca. OntoDyn™ elabora
sequenzialmente le informazioni di ogni singolo cliente e produce un elenco con
i relativi indici di stabilità evidenziando quelli che sono maggiormenti
critici.
Una volta stabilito il limite di accettabilità del
livello di stabilità, i moduli, che si trovano di sotto di esso, sono quelli su
cui avviare delle ulteriori e più dettagliate analisi al fine di comprendere le
ragioni della variazione di complessità.
Analizzare e diagnosticare i comportamenti anomali ricercandone le motivazioni
Essere
meno complessi è un fattore abilitante per gestire e governare ambienti, come
quello applicativo, caratterizzati dall’incertezza e dall’imprevedibilità dei
con cu si esplicitano i requisiti, da i tempi sempre più contenuti nel
soddisfare le esigenze e dalla
discontinuità con cui si susseguono le richieste. L’obiettivo della misura della
complessità è di:
·
Mettere in luce e di identificare quelle fluttuazioni
caratteristiche quali, ad esempio, eventuali variazioni significative della
complessità e dell’entropia (incertezza, caos, confusione) che:
–
riflettono stati di vulnerabilità e di precarietà dello “stato
di salute” del sistema/business;
–
possono rilevare l'esistenza di problemi nascosti o
possibili imminenti traumi che occorre urgentemente gestire.
·
Individuare quali elementi e quali variabili che
contribuiscono maggiormente alla complessità totale della componente
applicativa oggetto di misurazione su cui occorre intervenire per ridurre la
complessità della stessa componente.
Per
misurare la complessità non si può prescindere dalle diverse prospettive di chi
utilizza il sistema applicativo per svolgere le proprie funzione e di chi
invece si adopera nel mettere a disposizione le applicazioni stesse e dai
contenti in cui lo stesso deve competere e contendendosi le risorse.
Attraverso
la piattaforma applicativa OntoSpace™ è
possibile avere una misura oggettiva della complessità e dello stato di salute
e quindi di effettuare delle diagnosi utili a gestire e governare la complessità
in modo proattivo, anticipando possibili eventi imprevedibili e predisponendo
le opportune contromisure. L’insieme di informazioni fornite riguardano:
·
La Mappa di complessità e di Rischio in cui sono
rappresentate la struttura del modulo e le relazioni esistenti tra le diverse
variabili in un dato istante e le informazioni di sintesi delle metriche che
descrivo la complessità. Cosi come è possibile navigare nella mappa e quindi
evidenziare le relazioni tra le diverse variabili.
·
L’evoluzione della complessità, dell’entropia
(incertezza) e della robustezza del modulo. Inoltre è possibile rilevare l’indice
di stabilità. L’insieme di queste informazioni consente di individuare
variazioni di complessità che sono dei tipici segnali di preallarme che devono
essere immediatamente analizzati per comprendere le ragioni e le motivazioni
della loro presenza:
·
il profilo del modulo, applicazione o sistema
applicativo, ovvero l’elenco del 25 variabili che, per priorità, incidono
maggiormente sulla complessità.
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