Analizzare e diagnosticare i comportamenti anomali ricercandone le motivazioni.
Essere
meno complessi è un fattore abilitante per gestire e governare ambienti, come
quello applicativo, caratterizzati dall’incertezza e dall’imprevedibilità dei
con cu si esplicitano i requisiti, da i tempi sempre più contenuti nel
soddisfare le esigenze e dalla
discontinuità con cui si susseguono le richieste. L’obiettivo della misura della
complessità è di:
· Mettere in luce e di identificare quelle fluttuazioni
caratteristiche quali, ad esempio, eventuali variazioni significative della
complessità e dell’entropia (incertezza, caos, confusione) che:
– riflettono stati di vulnerabilità e di precarietà dello
“stato di salute” del sistema/business;
– possono rilevare l'esistenza di problemi nascosti o
possibili imminenti traumi che occorre urgentemente gestire.
· Individuare quali elementi e quali variabili che
contribuiscono maggiormente alla complessità totale della componente
applicativa oggetto di misurazione su cui occorre intervenire per ridurre la
complessità della stessa componente.
Per
misurare la complessità non si può prescindere dalle diverse prospettive di chi
utilizza il sistema applicativo per svolgere le proprie funzione e di chi
invece si adopera nel mettere a disposizione le applicazioni stesse e dai
contenti in cui lo stesso deve competere e contendendosi le risorse.
Attraverso
la piattaforma applicativa OntoSpace™ è
possibile avere una misura oggettiva della complessità e dello stato di salute
e quindi di effettuare delle diagnosi utili a gestire e governare la
complessità in modo proattivo, anticipando possibili eventi imprevedibili e
predisponendo le opportune contromisure. L’insieme di informazioni fornite
riguardano:
· La Mappa di complessità e di Rischio in cui sono
rappresentate la struttura del modulo e le relazioni esistenti tra le diverse
variabili in un dato istante e le informazioni di sintesi delle metriche che
descrivo la complessità. Cosi come è possibile navigare nella mappa e quindi
evidenziare le relazioni tra le diverse variabili.
· L’evoluzione della complessità, dell’entropia
(incertezza) e della robustezza del modulo. Inoltre è possibile rilevare
l’indice di stabilità. L’insieme di queste informazioni consente di individuare
variazioni di complessità che sono dei tipici segnali di preallarme che devono
essere immediatamente analizzati per comprendere le ragioni e le motivazioni
della loro presenza:
· Il profilo del modulo, applicazione o sistema
applicativo, ovvero l’elenco del 25 variabili che, per priorità, incidono
maggiormente sulla complessità.
Selezionare, a parità di prestazioni, la scelta da perseguire.
Qualificare e
quantificare il sistema/nodo (livello di disaggregazione del sistema informativo
selezionato) che costruirà l’elemento di ogni susseguente servizio. È un
prerequisito di base per affrontare la misurazione della complessità in modo
oggettivo.
Realizzare un
cruscotto di che permette di avere una visione di insieme della complessità e
di come la stessa si relaziona rispetto ad altre metriche (benefici, costi, dimensione
funzionali) nonché di identificare le componenti maggiormente critiche su cui
intervenire e di monitorare gli
effetti dei cambiamenti apportati a livello complessivo di singola componente.
Analizzare, le
componenti che evidenziano un’elevata
criticità, identificando i comportamenti anomali e individuando gli
elementi che hanno un peso rilevante sulla complessità della stessa
componente al fine di comprendere
le ragioni e le motivazioni e le azioni che devono essere poste in essere per
ridurre la complessità stessa.
Selezionare tra le
possibili alternative quella che, a parità di funzionalità e di prestazioni, è
la meno complessa sia a livello di singola componente che a livello di sistema informativo
visto nel suo complesso identificando gli elementi che hanno un peso maggiore
nella determinazione del gap tra le soluzione prescelta e le altre.
Rendere autonome le
funzioni aziendali coinvolte di utilizzare i concetti e gli strumenti che
permettono di misurare la complessità formando le persone coinvolte e
realizzando, congiuntamente, la struttura organizzativa più consona.
Un primo ambito di
analisi può variare dal singolo modulo a livelli di aggregazione possibili in
relazione al livello di atomicità selezionato.
Un
altro ambito di analisi potrebbe essere quello degli agenti che descrivono ogni
modulo e conseguentemente è possibile analizzare la complessità da viste
diverse degli ecosistemi che contribuisco ad avere una visione complessiva
della complessità dei sistemi informativi.
Degli
ulteriori ambiti di analisi potrebbe essere individuati:
· in relazione alle technicality
che descrivono e
caratterizzano i singoli moduli sistema elementare;
· in funzione dei processi di business o secondo le
operazioni business viste in una
logica end to end;
in relazione al disegno
architetturale attraverso il quale si realizza il sistema informativo.
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