La complessità:
Definizione, Prospettiva e Rappresentazione.
Prima di entrare nella definizione di complessità,
prerequisito per poi misurarla, è importante fare una precisazione
terminologica tra complicato e complesso. Spesso, i due aggettivi, complesso e
complicato, sono utilizzati come sinonimi mentre in realtà vi è una sostanziale
differenza. Un sistema può essere complicato ma con una bassa o nulla
complessità (vedasi i meccanismi di funzionamento di un orologio); mentre un
sistema complesso è, nello stesso tempo, anche complicato (vedasi ad esempio: l’organizzazione
di un’azienda, l’economica, i sistemi informativi, e cosi via) e possiede una
caratteristica essenziale: è in grado di sorprende.
Il sistema informativo non è più rappresentabile con dei
modelli predefiniti che ne descrivano in modo deterministico il suo
funzionamento e i suoi possibili comportamenti. Possiamo avvicinarci, possiamo
introdurre sempre più stringenti controlli, per prevenire e limitare
l’insorgere di stati di criticità e di emergenza, ma non siamo in grado di
prevedere come il sistema informativo stesso si adatterà e si comporterà alle
sollecitazioni interne ed esterne a cui lo stesso viene sottoposto.
In un contesto fortemente interconnesso e volubile, i
legami che definiscono e determinano la struttura di un sistema informativo
devono obbligatoriamente considerare la maggiore incertezza generata dalla discontinuità e imprevedibilità dell’operativa, dalla continua
approssimazione verso le desiderate funzionalità degli utilizzatori e dai continui
e imponderabili cambiamenti decisionali. Conseguentemente per descrivere la
complessità non è più sufficiente cercare di minimizzare il numero di legami
tra le diverse componimenti che delineano la rete logica e fisica dei sistemi
informativi con cui si sviluppa e opera poiché occorre tenere conto
dell’incertezza la quale determina le regole con cui i diversi legami
interagiscono tra di loro e che dinamicamente si creano nella vita di un sistema
informativo.
La
complessità è una proprietà naturale di ogni sistema informativo e di ogni sua
componente ed è definita come il mix di interdipendenze (struttura) e di
incertezza (entropia), dove:
·
le interdipendenze (struttura) rappresentano i flussi di
informazione esistenti tra i vari elementi che definiscono, descrivono ed
esplicitano l’operatività del sistema informativo;
·
l’incertezza (entropia) che descrive la tipologia di
relazione esistente tra le diverse variabili oltre che a fornire delle utili
informazioni sul grado di prevedibilità del sistema informativo e sull’ampiezza
dei possibili comportamenti che lo stesso sistema informativo potrebbe avere.
Questo secondo fattore, nel calcolo delle complessità, è
l’elemento nuovo che permette di gestire in modo appropriato le regole che
legano i comportamenti tra le diverse variabili che descrivono il funzionamento
di ogni singola compente del sistema informativo e l’aleatorietà, caratteristica
saliente di ogni di esse e del sistema visto nella sua complessità.
La
Mappa di Processo o Mappa di Complessità e di Rischio (di seguito chiamata
Mappa di Complessità) è la rappresentazione sintetica della “rete delle
componenti di cui si compone il sistema informativo” nella quale si evidenzia:
·
la struttura della rete dei sistemi informativi ovvero le
relazioni esistenti tra le variabili che descrivo il sistema informativo in una
dato istante t;
·
le metriche di complessità all’istante t che si vengono a determinare in
relazione alle informazioni rilevate durate il processo di costruzione della
struttura della rete dei sistemi informativi e che descrivono lo stato di
salute dello sistema informativo.
La
modalità con cui viene visualizzata la struttura del sistema informativo nella
Mappa di Complessità è una rappresentazione alternativa a quelle convenzionali
che spesso diventano velocemente illeggibile quando il numero di nodi e di
legami aumenta significativamente.
I legami della Mappa sono stabiliti da principi e
algoritmi presenti nella soluzione OntoSpace™
e il tutto avviene in modo automatico. In altre parole, non è richiesto ad
alcuno di definire come i nodi/variabili del sistema informativo sono collegati
tra di essi. La piattaforma OntoSpace™ ha
adottato, per misurare la complessità, un approccio “model free” al fine di evitare di introdurre dell’altra incertezza
correlabile alla particolare modellazione adottata per descrivere un dato
problema.
Il vantaggio di una rappresentazione, come quella di
Ontonix, è la sua facilità nella
lettura delle relazioni anche nel caso di un numero molto elevato di nodi e
legami in quanto evidenzia con quali altre variabili, una data variabile si
relaziona. Inoltre è, immediatamente, possibile vedere il tipo di relazione che
regolamento il legame ovvero il grado
di incertezza dei possibili comportamenti tra le diverse variabili.
In
particolare nella Mappa di Complessità e Rischio sono rappresentati i:
·
nodi , posti lungo la diagonale rappresentano le
componenti dei sistemi informativi (tecnologie, applicazioni, utenti, e cosi via) e le variabili (n°
di operazioni, durata, consumi tempi risposta, disponibilità, funzionalità
sviluppate o cambiate risorse umane e tecnologiche impiegate, numero di
cambiamenti, e cosi via) che descrivono l’operatività , la gestione e la
dimensione e l’utilizzo di ogni singolo componenti del sistema informativo;
·
connettori, posti ai lati della diagonale rappresentano i
legami ovvero le “relazioni” e “non le correlazioni” tra le variabili i quali
sono collocati sia orizzontalmente sia verticalmente, in modo da ridurre i
cosiddetti incroci nulli. Quando tra due variabili esistono delle relazioni, il
legame corrispondente è segnalato da un connettore (punto). La non presenza di
una relazione implica che la stessa relazione è rappresenta o da un valore
costante oppure che la dispersione dei valori è tale per chi non esiste alcuna
relazione.
·
le metriche che descrivono lo stato di salute del sistema
informativo. In particolare sono evidenziate: il rating di complessità fornisce una prima, sintetica e immediata
valutazione del livello di criticità del sistema informatico; la complessità
corrente del sistema informativo a un dato istante t, la sua complessità critica (limite massimo) oltre la quale non si
può andare e la complessità minima che rappresenta lo stato in cui il sistema
ha un comportamento deterministico; l’entropia che esprime l’ordine di
grandezza del livello di incertezza/imprevedibilità nei comportamenti; la
robustezza della struttura che descrive il sistema informativo; la densità che
indica il livello di “ingessatura” del sistema informativo
In sintesi, tanto più le relazioni tra le variabili si
avvicinano alla forma in cui il legame è debole tanto più il sistema
informativo, diventa complesso, fragile, difficile da gestire e meno
prevedibile tanto più ci si avvicina, invece, alla relazione descritta dal
legame forte tanto più il sistema informativo diventa deterministico e quindi,
nel suo complesso, più semplice da governare.
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